Sicilia, l’isola del mito
Aveva ragione Goethe quando nel suo “Viaggio in Italia” annotò «L’Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immagine nell’anima: qui è la chiave di tutto». Infatti. La Sicilia è un’alchimia di suggestioni e declinazioni, un arazzo di paesaggi uno diverso dall’altro, un migliaio chilometri di costa con spiagge, baie, scogli, arcipelaghi e isole che affiorano dalle onde – e qui i riflettori sono puntati essenzialmente su Eolie , Egadi, Pelagie, isole Ciclopi, Ustica, Pantelleria e Lampedusa -, tutte di incontaminata bellezza e che arricchiscono questa terra di per sé seducente.
|
Il mare cristallino, i colori, i profumi, tutto concorre a renderla “la terra del mito”. In queste acque le opzioni dedicate a Nettuno sono infinite: dalle immersioni nei fondali che celano resti di antichi naufragi alle battute di pesca passando per regate e crociere che percorrono via mare il periplo dell’isola, seguiti da - per citarne alcuni - snorkelling, vela e windsurf.
Per conoscere la destinazione si può iniziare dal suo capoluogo e ogni volta che si scrive di Palermo è difficile rinunciare a un consiglio: di vederla innanzitutto dal mare, con la successione di cupole e palazzi intagliati nella pietra di tufo che riverbera la luce, chiazzata dal verde delle palme e dei giardini. Lasciata Palermo è “doveroso” dirigersi alla Baia di Mondello, il famoso lido del capoluogo, il cui nucleo antico è costituito da un villaggio di pescatori posto all’estremità settentrionale dell’insenatura. Acque cristalline e rocce laviche all’isola di Ustica - una sessantina di chilometri a nord di Palermo -, nelle cui acque è nata nel 1986 la prima Riserva marina protetta d’Italia: cernie brune di dimensioni ragguardevoli si muovono eleganti fra le rocce dei fondali mentre gorgonie, attinie e pesci si lasciano osservare senza timore fra i rari coralli neri del Mediterraneo. Spettacolari sono le numerose grotte marine che costellano le sue coste e con un’escursione in barca si possono esplorarle tutte.
Tornando alla costa settentrionale della Sicilia e virando a occidente da Palermo si giunge alla mezzaluna disegnata dal Golfo di Castellammare, nel quale sorge Castellammare il cui porto palesa i resti di un castello saraceno. Sempre nel golfo si trova Scopello da cui dirigersi alla Riserva Naturale dello Zingaro. Lunga, bianca, sabbiosa e incorniciata da alture rocciose è la spiaggia di San Vito lo Capo, punta di diamante delle spiagge siciliane, due chilometri di spiaggia candida e onde turchesi che diventano smeraldo liquido al largo della costa. Per un tuffo nei sapori e nel folclore, San Vito lo Capo attende gli amanti del mare in occasione del “Cous Cous Fest” – quest’anno in programma dal 24 al 29 settembre 2013 - con tanto di anticipazione in occasione del “Cous Cous Fest Preview”, da venerdì 21 a domenica 23 giugno 2013.
A sud di Trapani – il cui porto è sorvegliato dal leggendario Monte Erice -, si distendono pianeggianti saline, con le bianche collinette di sale grezzo e i mulini a vento, mentre nel mare si stagliano le isole e sottocosta si innalzano i faraglioni. Da Trapani si può salpare alla volta delle Egadi e di Pantelleria, perfette per immersioni. Favignana è l’isola più grande delle Egadi ed emerge dalla acque con la sua sagoma a farfalla, mentre la più piccola è Levanzo - da non perdere i graffiti preistorici della Grotta del Genovese -, con sentieri ideali per il trekking in mezzo a bianchi calcari nei quali si sprigiona il profumo della macchia mediterranea, una flora rupestre composta da centinaia di specie, alcune delle quali endemiche. L’isola più occidentale delle Egadi è Marettimo, un insieme di vette verdeggianti e case intonacate che fanno da contorno a un porticciolo affollato di pescherecci. Numerose le grotte, le insenature e le rocce a strapiombo sull’acqua, da ammirare a bordo di imbarcazioni lungo le coste dell’isola.
Eden naturalistico è Pantelleria, isola “nera e di fuoco”, con rocce laviche frastagliate, bassi cespugli di capperi, vigne nane e fumarole che si contrappongono a un mare color turchese. Gli arabi sbarcarono a Pantelleria nell’VIII secolo e lasciarono sull’isola un marchio indelebile, evidente nei dammusi – case con muri a secco realizzati con le pietre vulcaniche locali – e nelle coltivazioni - non esattamente islamiche- di zibibbo, da cui si ricava il famoso passito di Pantelleria.
Anche nel sud della Sicilia il mare illumina l’inquadratura con i bagliori del sole sulle onde, soprattutto alle isole Pelagie, dove il Mediterraneo è straordinario e con fondali trasparenti. Le isole palesano un aspetto selvaggio e costituiscono un’attrattiva sensazionale per la ricchezza della fauna marina e “chiudono” l’itinerario che da Palermo riguarda lo spicchio nord occidentale della Sicilia. Dal capoluogo siciliano la scoperta dello spaccato settentrionale che muove a levante conduce a Cefalù: sotto l’imponente monte roccioso che domina la destinazione, le torri del duomo normanno sembrano giocattoli e il mare è turchese.
Si prosegue sul litorale e da Milazzo ci si imbarca per le Eolie, le sette isole sotto l’egida dell’Unesco. Lipari è l’isola più grande, a Vulcano si può fare il bagno di “fango” in una spa naturale data da una grande pozza termale, a Filicudi è da visitare la Grotta del bue marino, a Salina le coste alte e scoscese fanno da sfondo a spiagge scenografiche, come quella di Pollara, dove sono state girate sequenze del film “Il postino”.
Al ritorno dalle Eolie si riprende l’itinerario verso oriente e dalla costa tirrenica si giunge a quella ionica dove si staglia Messina con il suo stretto. Dopo S. Teresa di Riva – con le sue antiche torri e le moderne sculture - si arriva a Taormina, due ali di farfalla distese sul terrazzo di una rupe a picco sul mare. Il suo simbolo è il teatro greco, del III secolo a.C., a perfetto ferro di cavallo, sospeso tra cielo e mare, annuale scenario di “Taormina Arte”, kermesse di cinema, teatro e musica che per festeggiare i trent’anni dalla sua prima edizione - era il 1983 - presenta un oltremodo ricco calendario di eventi per questa estate 2013. La parete di fondo della scena in mattoni presenta al centro una grossa fenditura che lascia vedere, come fosse un perfetto fondale scenico, la splendida baia di Schisò con l’Etna. Sul promontorio di capo Schisò, che chiude a sud la baia di Giardini Naxos, gli scavi degli anni Sessanta hanno riportato alla luce la più antica colonia calcidese della Sicilia, da visitare passeggiando nel giallo dei limoni. Azzurro vivido, invece, è il colore delle acque che lambiscono la sua celebre spiaggia.
Da non perdere, con partenza da Taormina, è l’isola Bella: minuscola, lussureggiante, riserva naturale del Wwf e in una piccola insenatura dalle acque cristalline, è un invito a praticare snorkelling.
L’intrigo di levante siciliano prosegue verso Catania con la costa dei Ciclopi e dei Limoni con località da storia e leggenda: Acireale, innanzitutto, posta su un terrazzo lavico a strapiombo sul mare, che conserva una delle più belle piazze italiane, quella del Duomo, in cui alle forme slanciate dei campanili della cattedrale fanno eco le masse solide e compatte del palazzo comunale, mentre al rigore romano della basilica di Ss. Pietro e Paolo si contrappone l’acceso barocco delle decorazioni. Poi ecco Aci Trezza, fronteggiata da alti faraglioni noti come Isole dei Ciclopi, monoliti di basalto nero emersi dagli abissi quasi a delimitare l’anfiteatro marino del golfo. Visitabili, sono di enorme interesse geologico e naturalistico: il più imponente, l’isola di Lachèa, è riserva naturale marina. Bella è anche Aci Castello, sviluppata ai piedi di un castello normanno proteso sul mare.
Superata Aci Castello si viaggia in direzione sud e verso Portopalo di Capo Passero, sul vertice meridionale del triangolo siciliano. Nel profondo sud la Trinacria vanta l’Isola delle Correnti con le coste formate da bianche scogliere battute dal vento e cale di sabbia: qui la luce è abbagliante e il mare ha un profumo intenso. Quando la bassa marea trasforma l'isola in una penisola, essa rappresenta l'estremo meridionale dell’antica Trinacria. Suggestiva è la lunga riviera iblea lungo la quale si susseguono piccoli centri perfetti per grandi amanti del mare: Pozzallo, Marina di Modica, Sampieri, Marina di Ragusa e Licata. Lungo la costa di Realmonte, vicino a Porto Empedocle, si erge a picco sul mare la Scala dei Turchi, una falesia di marna e argilla bianchissima, digradante verso il mare. Sulla sommità delle candide scogliere di Capo Bianco a strapiombo sul mare - tra Sciacca e Agrigento -, infine, si trovano i resti dell’antichissima colonia di Eraclea Minoa.
Luciana Francesca Rebonato
Web Content Manager
Tutti i diritti sono riservati
Altri articoli di questa zona che ti possono interessare:
San Vito lo Capo, regina d’Italia
Lampedusa e Pantelleria, elisir di Sicilia
Isole Eolie, mare da Unesco
Taormina, bella con l'anima
Ustica, La Venere nera
Booking.com
Articoli Correlati