Arcipelago toscano, diadema di mare

Scritto da Luciana Francesca Rebonato on . Postato in Destinazione Italia

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Secondo un’antica leggenda, le sette isole dell’Arcipelago Toscano erano le gemme del diadema di Venere che nuotava nel mare: il gioiello si ruppe e le pietre precipitarono fra le onde, emergendone poi in tutta lo loro prorompente bellezza.

La maggiore e anche la più nota fra le isole è l’isola d’Elba ma nell’arcipelago ve ne sono altre sei, tutte affascinanti, alcune più “appartate”: le più schive sono Pianosa e Montecristo, quest’ultima caratterizzata da coste frastagliate, entrambe con visite “regolamentate” dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e dal Corpo Forestale dello Stato.


Non meno sfuggente è Gorgona, due chilometri quadrati nel mare animati da pescatori e, all’interno, una fitta vegetazione. Poco più a sud, maggiormente vicina alla Corsica che alla Toscana, ecco Capraia, altrettanto riservata, con un poker d’assi di spiagge accessibili via terra, tutte rigorosamente rocciose, fra le quali Torre del Bagno e Cala dello Zurletto. Imperdibile è la miriade di cale e calette, conviene approfittare dei taxi boat per scoprirle e, una volta raggiunte, rilassarsi al sole sarebbe un oltraggio a Nettuno: maschera e pinne sono d’obbligo per introdursi negli anfratti vulcanici e scoprire i ricchissimi fondali marini.

Stesso dicasi per l’isola del Giglio, che vanta una decina di siti che rendono l’isola un paradiso per i sub. Alla punta del Fenaio, per esempio, si ammirano le stelle gorgone e allo scoglio della Cappa ci si immerge alla ricerca di cavallucci marini. Le spiagge più attrezzate? Quella del Campese e delle Caldane – la seconda un’oasi di quarzo bianco - l’Arenella e la cala dell’Allume, che regala un emozionante spettacolo cromatico con le rocce rese gialle dalla limonite.
Un’isola da visitare anche all’interno, quella del Giglio, in cui spicca il capoluogo Giglio Castello, dal fascino medievale e dal gomitolo di vicoli. L’isola del Giglio è sovente un passaggio obbligato per recarsi a Giannutri, dalla forma a mezzaluna, un tripudio di viti e di alberi da frutto, anfore romane e vasi etruschi. Negli abissi, invece, coralli e gorgonia.

Campagne ricoperte da ordinati filari di vite si susseguono all’isola d’Elba, la maggiore dell’arcipelago, la terza in ordine di grandezza fra le isole italiane dopo Sicilia e Sardegna. Le sue coste sono un ricamo frastagliato di circa centocinquanta chilometri sui quali si avvicendano spiagge di sabbia fine, insenature protette da imponenti scogliere, cale nascoste dove l’acqua marina assume tonalità cangianti e gioca con i colori della macchia mediterranea.
Portoferraio, all’Elba, è il più importante centro dell’arcipelago e nella parte a sud si trova una darsena super attrezzata. Quanti a bagliori dalle baie, l’Elba vanta molti siti nei quali sole e onde rappresentano il comune denominatore degli appassionati del mare: fra questi ecco Capoliveri, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell’Elba.
Non è da meno il golfo di Procchio e la sua splendida spiaggia solitamente mondana mentre affonda le radici nella storia la spiaggia della Paolina - dove pare amasse recarsi la sorella di Napoleone -, davanti all’omonimo isolotto facilmente raggiungibile grazie ai bassi fondali.

Luciana Francesca Rebonato
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