Polignano, proscenio a mare

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Italia

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Sventola la bandiera Blu 2015, a Polignano a Mare. Una “consuetudine”, si potrebbe scrivere, visto che non ne ha persa una dal 2008. E questo è già il miglior biglietto da visita della destinazione, che si allinea con un nucleo medievale sulla scogliera di tufo a strapiombo sul mare.


La bellezza di Polignano a Mare è rafforzata dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea dell’entroterra da cui si diramano fino all’Adriatico le caratteristiche “lame”, ovvero solchi naturali erosi dalle acque pluviali. Uno spettacolo da catturare con lo sguardo dalle onde, per ammirare la costa intarsiata da grotte scavate dall’azione del mare. L’ideale, infatti, è salpare alla volta delle gemme naturalistiche di Polignano a Mare: le escursioni in barca consentono di seguire un percorso che tocca San Vito, Grotta delle Rondinelle, Cala Paura, Cala Porto – detta anche Lama Monachile -, Grotta Palazzese, Grotta Ardito e lo Scoglio dell’Eremita.

Per gli amanti del mare che apprezzano il relax ecco che Polignano a Mare invita nei suoi dodici chilometri di litorale, ricamato sovente da insenature, “inciso” talvolta dalle lame, sempre lambito da un mare che gioca con tutte le sfumature del blu e del verde.
Oasi di benessere sono Cala Porto - o Lama Monachile, dal nome del ponte che bisogna attraversare per raggiungerla -, Cala Ponte, Cala Paura e Cala Incina con la sua torre, uno fra i più interessanti esempi di torri costiere, fatta realizzare dal vicerè Pedro di Toledo nel Cinquecento. Dalla storia si passa alla leggenda che, invece, punta i riflettori su grotta Palazzese - raggiungibile direttamente dalla destinazione grazie a una scala -, una delle più belle del comprensorio, che ammalia per il colore azzurro del mare che, si narra, con il suo spettacolo di luci e colori, stregò la regina Giovanna d’Angiò, tanto da indurla a volersi fermare… “in privato” con uno dei suoi paggi.

Le cromie di questo idilliaco scorcio di Adriatico – da ammirare anche dalle caratteristiche balconate della città vecchia – rimandano alla canzone “Nel blu dipinto di blu” di Domenico Modugno nato, appunto, a Polignano, nelle sue caratteristiche case bianche che scintillano al sole. Nel centro del paese si trovano ancora i resti di antiche mura e dei quattro torrioni di difesa che cingevano il borgo. Particolare anche l’arco della Porta, un tempo unica via di accesso al paese, attraverso il quale si manovrava l’antico ponte levatoio.
Di forte impatto anche la chiesa Matrice, dedicata all’Assunta ed edificata nel 1295. Nella frazione di San Vito, sulla costa a nord di Polignano e proprio a ridosso del porticciolo, si staglia l’imponente complesso dell’abbazia dei Benedettini. E’ la celebre abbazia di San Vito, dalle eleganti forme barocche, come la scenografica scalinata esterna che dalla corte conduce al loggiato con affaccio sul mare e sulla scia dell’arte è da conoscere anche il Museo d’arte contemporanea sul mare “Palazzo Pino Pascali”.

Dalle coreografie ecclesiastiche e artistiche si ritorna al proscenio del mare che sino allo scorso anno – gli appassionati attendono con trepidazione le date del prossimo appuntamento – ha visto Polignano protagonista del Red Bull Cliff Diving, evento unico nel suo genere per la capacità di abbinare sport e spettacolo, con atleti provenienti da tutto il mondo che si lanciano da un trampolino posto a 24 metri di altezza nello splendido scenario di Lama Monachile, compiendo spettacolari acrobazie prima di toccare l’acqua.

Nell’attesa di rivedere le evoluzioni di questo evento, gli amanti del mare possono concentrarsi su Cala Ponte Marina, la cui apertura è prevista per l’estate 2013: un nuovo, esclusivo attracco che disporrà di circa 320 posti barca da 5 a 25 metri.


Luciana Francesca Rebonato
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