Basilicata, bella al naturale
Basilicata o Lucania? È uguale. Almeno dal 1175, anno in cui compare per la prima volta in un documento il vocabolo Basilicata. Unica in Italia “a doppia denominazione”, la destinazione sfoggia un mosaico di ambienti che mutano repentinamente nell’arco di pochi chilometri e che le regalano l’appellativo di “montuosa terra dei due mari”, il Tirreno e lo Ionio.
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E poco più di una trentina di chilometri è la lunghezza della sua rocciosa costa tirrenica, affacciata sull’ampio golfo di Policastro: verde esuberante a picco sugli scogli, calette nascoste e grotte disseminate ovunque, un’opportunità per un tuffo nella speleologia, in particolare la Grotta del Dragone e la Grotta di Marina di Maratea, una delle nove frazioni di Maratea.
Maratea è la punta di diamante balneare della regione, vanta un attrezzato porto turistico e fondali ricchissimi di pesci, il paradiso dei sub. “In vetta”, invece, è la colossale statua Redentore - alta 22 metri - che domina l’abitato dal belvedere di S. Biagio. E a proposito di verde, Marina di Maratea è un enorme giardino orlato da spiaggia di sabbia dorata come quella di cala Jannita, che si alterna ad altre sassose come quella di Illicini.
Bella anche la costa di Acquafredda, che sorge in posizione panoramica in una zona ricca di grotte come la Grotta del Sogno, dall’imponente ingresso e che supera i venti metri. A Cersuta, percorrendo una breve stradina, si può raggiungere la spiaggia di Capo la Nave mentre è decisamente più ampia quella di Fiumicello, punteggiata da scogli fra i quali spicca quello enorme di Calicastru.
E ingente è il fascino del parco archeologico di Metaponto, che vanta una delle aree archeologiche più complesse d’Italia fra le quali spicca il tempio dedicato a Hera, noto come le Tavole Palatine, un tempio dorico del VI secolo a.C. con quindici colonne superstiti che svettano dalla sommità di una collina.
Dalla silente storia al vociare contemporaneo il passo è breve e conduce al Lido di Metaponto, con il suo litorale di sabbia fine e con un mare dalle azzurre sfumature cromatiche. Più raccolta è la vicina Marina di Pisticci dove la natura regna incontaminata, il litorale è lunghissimo e sabbioso e il mare luccica al sole limpido e cristallino.
Il nome della località deriva dalla nota cittadina lucana dell'interno, Pisticci, e “doverosa” è un’incursione nell’entroterra per visitare la località - dalle antichissime origini -, poi si può ritornare verso il mare passando per l’antico abitato di Montalbano Ionico, il cui nome deriva probabilmente dalle argille bianche che affiorano attorno alla collina.
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La costa presenta sfiziose destinazioni per gli amanti del mare, per esempio Lido di Scanzano e Lido di Policoro, dalle lunghe distese di sabbia, mentre Valsinni sembra sospesa tra il mare e le vette, a brevissima distanza dagli uni e dagli altri. Per concludere in bellezza la scoperta del mare lucano merita Marina di Nova Siri.
Un paio di curiosità: tutte le strade e le piazze della “zona lungomare” portano il nome di opere del regista italiano Federico Fellini mentre nel centro storico di Nova Siri sono state girate alcune scene del film “Basilicata coast to coast”.
Luciana Francesca Rebonato
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