Capo Palinuro, i tropici del Cilento

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Italia

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E’ un autentico tesoro di bellezze naturali, il Parco Nazionale del Cilento, lambito da un mare di un azzurro intenso a cui fa contrasto un cielo di una sfumatura appena più tenue.


Una destinazione, quella marina del Cilento, che sorprende per la sua spettacolarità: la prima volta che si giunge a Capo Palinuro si rimane incantati dalla sua bellezza. Dalla torre dei Caprioli, infatti, scendendo verso sud fino alla foce del Mingardo, si assiste a un vero e proprio spettacolo della natura con un mare che, nell’arco di pochi metri, cambia tre o quattro colori.
Per immergersi meglio nell’atmosfera, si consiglia di percorrere i sentieri che da Pisciotta conducono a Palinuro, per cogliere gli aspetti e gli anfratti più misteriosi dell’area, come le rocce a picco sulle onde con fondali di un blu profondo che si alternano a calette sabbiose dalle acque limpide e chiare. Tutt’intorno, gli uliveti, secolari e sconfinati affiancati dai fichi d’India.

Capo Palinuro attende gli amanti del mare e prospetta, in perfetta armonia, bellezze naturali e rinvenimenti archeologici, secoli di storia e perfino mitologia: la leggenda racconta che il nocchiero della nave di Enea, Palinuro, si fosse invaghito di Kamaraton, splendida ragazza che, al contrario, non lo degnava di uno sguardo. Preso dalla disperazione, il nocchiero inseguì l’immagine della fanciulla sino in fondo al mare, proprio di fronte al capo, che si chiamò così Capo Palinuro; lei, invece, fu tramutata da Venere in una roccia, quella su cui sorge Camerota.

Un alone di irrealtà permea ancora questi luoghi i cui tesori vanno ricercati negli abissi: sono ben trentadue le grotte nel mare di Capo Palinuro, il non plus ultra per i subacquei. Fra queste primeggia la Grotta Azzurra – al porto si trovano sempre delle barche da noleggiare per poter arrivare a tutte le grotte, raggiungibili solo via mare – con le sue stalattiti e la nitida colorazione azzurra, che si svela soprattutto verso mezzogiorno e al tramonto.


Evanescenti giochi di luce, invece, per la Grotta d’Argento, situata in un area di Capo Palinuro che guarda a sud, denominata Cala Lanterna. Dove il mare si unisce perfettamente alla pietra è invece la Grotta Sulfurea, un ribollire di colori intensi e di vapori sulfurei. Ancora cromie, questa volta purpuree nella Grotta del Sangue, le cui pareti rimandano riflessi rossi alle onde del mare. E rossi sono i “pomodori di mare” presenti in un’altra affascinante grotta, quella dei Monaci: si tratta di celenterati color rosso vivo,vegetali marini che rimandano per forme e colori ai più famosi pomodori “terrestri”.

Luciana Francesca Rebonato
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