Lampedusa e Pantelleria, elisir di Sicilia
Di fronte ad Agrigento e in mare aperto si stagliano due fra le più struggenti isole siciliane: le Pelagie e Pantelleria. Alle isole Pelagie il Mediterraneo è straordinario e si dice che non esistano in Italia fondali più cristallini.
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L’arcipelago fa parte della piattaforma continentale che separa l’Europa dall’Africa e Linosa si trova ancora sulla placca europea, ultimo picco della catena vulcanica dell’Etna, mentre Lampedusa fa parte di quella africana. Sulle pareti a picco della costa settentrionale di Lampedusa nidificano coppie di “falchi della regina” e la spiaggia dei Conigli, protetta da una riserva naturale, è uno degli ultimi luoghi di deposizione delle uova della tartaruga marina: da tutto il mondo accorrono volontari per proteggere la corsa delle tartarughine appena nate verso il mare. Un mare che ha riflessi color smeraldo, e il litorale sud orientale è un susseguirsi di cale e di spiagge una più bella dell’altra. Agli amanti del mare appassionati di immersioni i fondali di Lampedusa riservano emozionanti sorprese: ad aprile, al largo di Capo Grecale, “sguazzano” balene e capodogli, mentre vaste distese di posidonie, madrepore, spugne, saraghi e ricciole abbondano ovunque, soprattutto alla Grotta di Taccio Vecchio. A Capo Grecale è possibile osservare numerose aragoste e multicolori pesci pappagallo che arrivano fin qui dal Mar Rosso attraverso il canale di Suez. A cinquanta metri di profondità i sub più esperti possono anche visitare il relitto di una nave affondata durante il secondo conflitto mondiale.
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Profumo di mare e di storia anche a Pantelleria, punteggiata dai dammusi, le singolari abitazioni cubiche in pietra edificate dagli arabi che l’hanno abitata per quattrocento anni, denominandola Bent el-Rhia, la figlia del vento: un nome più che mai appropriato visto che qui il vento soffia oltre trecento giorni l’anno. Le rocce laviche dell’isola si tuffano nel blu intenso del mare, perfetto per immersioni e snorkelling, mentre l’anima “rurale” di Pantelleria la si rintraccia un po’ ovunque, soprattutto fra i muretti a secco che fanno da cornice ai terrazzamenti coltivati con capperi e vigne. Il suo celebre Passito – che si è guadagnato il nome di “oro di Pantelleria” - accompagna sulla terraferma le enodegustazioni degli amanti del mare. Un’isola “ruvida e accogliente”, Pantelleria, disseminata di antichi monumenti tombali grandiosi e misteriosi: i “sesi”, eretti dal popolo dei Sesi. Lungo la circonferenza di ogni sese è stato realizzato un certo numero di cunicoli radiali alla fine dei quali vi erano le nicchie, del diametro di circa due metri. Il sese più grande è un imponente edificio megalitico a base ellittica e a forma di torre, realizzato con massi di lava, largo dieci metri, lungo venti e alto sei. Per ammirare al meglio l’isola, il routing più classico quello perimetrale, 45 chilometri di meraviglie naturali, ma il must è apprezzare Pantelleria dalla barca, cullati dalle onde.
Luciana Francesca Rebonato
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Come arrivare
Raggiungere questo angolo di paradiso tutto italiano è davvero facile, e da oggi anche economico, grazie alle numerose offerte sulle tratte nazionali messe a disposizione per tutti gli interessati dalla compagnia di volo Alitalia.
Grazie infatti ai voli Alitalia raggiungere Lampedusa e Pantelleria non è mai stato cosi economico e alla portata di tutti: finalmente la giusta opportunità per visitare una delle regioni più belle del nostro Stivale.
Tanti gli aeroporti nazionali dai quali è possibile imbarcarsi per poter finalmente ammirare le bellezze di queste due isole mozzafiato; ma prima di partire potrebbe essere utile conoscere di più cosa hanno da offrire.
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