Mauritius, intrigo tropicale
La sensualità dell’Africa, l’intrigo dell’India, la raffinatezza della Francia. È Mauritius, trecentotrenta chilometri di costa, arabeschi di barriera corallina, fondali limpidi come il cristallo e spiagge di sabbia bianca e finissima, una diversa dall’altra. Non solo. Un susseguirsi di piantagioni di canna da zucchero, foreste, cascate e corsi d’acqua solcano il territorio nel quale colline e montagne alzano capricciosamente le loro forme, disegnando una composita scenografia, dominata dalle cromie del mare.
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Arrivando a Mauritius si atterra a Port Louis, piccola capitale dalla grande storia, un elisir di seduzioni coloniali e antichità navali, un vivacissimo mercato di artigianato e rarità filateliche.
Decollano le emozioni sulla costa nord, ideale per emozionarsi molto spostandosi poco: riflettori puntati sulla mondana Grand Baie e il suo alter ago, l’antico villaggio di pescatori Trou aux Biches, una distesa di sabbia bianchissima ombreggiata da casuarine.
Al largo della costa, affiora dall’oceano una collana di isole: Coin de Mire, Gabriel, Ile Plate e Ronde. Echi di storia a CapMalhereux e a Goodlands, quest’ultima meta worldwide dei collezionisti di modelli navali. Sulla costa occidentale si distende Flic en Flac, che primeggia nella hit parade delle spiagge dell’Oceano Indiano: sabbia candida e giardini subacquei, mentre la baia di Tamarin è il paradiso dei surfisti e delle immersioni nel blu. Cromatismi che virano all’oro, al rosso e al verde, invece, nel mosaico delle terre colorate di Chamarel. Riflessi turchesi e acquamarina si rincorrono fra le onde del mare e fronteggiano la penisola di Le Morne, patrimonio dell’Unesco, che si allunga ininterrottamente per quattro chilometri e introduce al sud: un mare di spiagge capitanate da Blu Bay, mentre all’interno si dispiegano le piantagioni di canna da zucchero di Bel Ombre e la città di Mahébourg – famoso il suo Museo navale – dalla quale si diramano diverse escursioni. Fra queste gli isolotti di Domaine des Etoiles, Ile Aux Aigrettes e Mouchoir Rouge.
Mosaici di filaos, labirinti di palme e canna da zucchero e arenili a forma di mezzaluna disegnano lo spaccato orientale di Mauritius, nel quale, vicino al caratteristico villaggio di Trou d’Eau Douce, si dispiega la spiaggia di Belle Mare, da percorrere lentamente, sollevando sbuffi di borotalco mentre lo sguardo cattura, al largo della costa, un monile del mare, l’Ile aux Cerfs.
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Luciana Francesca Rebonato
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