Guatemala, mare da indios
Guatemala: 108.889 chilometri quadrati popolati da una ventina di etnie diverse sulle quali aleggia lo spirito dei Maya. Un viaggio nel tempo e nella storia, quello in Guatemala, passando attraverso paesaggi incantati e incantatori che spaziano dal mare ai laghi, dai numerosi fiumi ai vulcani – 37, di cui 4 sempre attivi - dagli altipiani alle foreste, il tutto in uno dei più alti gradi di diversità biologica mondiale.
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Nella destinazione, infatti, vi sono 44 aree protette mentre ben altre 60 sono oggetto di studio. Questo e molto altro ancora è il Guatemala: colore e tradizioni che esplodono durante i mercati, chiese che si colorano di piumaggi, petali di fiori e candele per propiziare le divinità, piantagioni di caffè e foreste tropicali che si susseguono in un sorprendente mondo popolato dagli indios. E poi ancora feste e danze dove maschere e ornamenti raccontano storie antiche. E il turismo è una priorità assoluta del Guatemala, la seconda fonte di ingresso di valuta dopo il caffè.
Il Guatemala è terra e anche fuoco come i vulcani e acqua come il mare. Siamo pur sempre ai Caraibi, anche se è un Caribe diverso, più vero, più misterioso. Un esempio su tutti è Monterrico, la spiaggia trendy di Città del Guatemala. Dall’autostrada si imbarca la macchina su un barcone e per venti minuti si procede in un dedalo di canali in mezzo alle mangrovie. Si arriva in questo posto straordinario dove da anni, peraltro, è in corso la protezione delle tartarughe. Siamo sulla costa del Pacifico, la corrente sospinge onde calde e l’acqua è bassa. Alto, invece, è il posizionamento del Guatemala nella classifica delle destinazioni “top” per la pratica della pesca d’altura, con il marlin che in Guatemala popola abbondantemente le acque. In questo Paese è possibile praticare pesca d’altura anche salvaguardando la natura: è stato infatti brevettato un arpione assolutamente innovativo che consente di pescare il pesce, pesarlo e poi rilasciarlo. Ma si può pescare anche di notte, in questo caso dando del “filo da torcere” al pesce dorato, che arriva fino a sessanta chilogrammi di peso.
Una serie di possibilità per vivere appieno la natura della destinazione senza dimenticare Tikal, uno dei più emozionanti siti archeologici del mondo. Nel complesso ecosistema della foresta tropicale è stata portata - parzialmente - alla luce la più estesa delle antiche città Maya che vantava una popolazione di 55.000 abitanti, il maggior numero di piramidi e il più vasto centro cerimoniale: il luogo emana vibrazioni incredibili e l’emozione è fortissima.
Last but not least, il relax. Da vivere al Lago Atitlan, per esempio. Lungo la strada Panamericana che si inerpica fra lussureggianti montagne si incontra questo lago bordato da vulcani dove manciate di casette danno vita a pittoreschi villaggi indigeni adagiati sulle sue rive, dove la quotidianità scorre semplice come un tempo e dove si trovano ancora le donne che tessono su antichi telai e lavorano il mais con il metodo dei Maya. Dove viene un’irrefrenabile voglia di scoprire a fondo l’anima di questo paese.
Luciana Francesca Rebonato
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