Sudafrica, epicentro emozionale

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Mondo

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Un mosaico di contrasti, un caleidoscopio di suggestioni naturali, una continua, sorprendente attrattiva degli opposti. E’ il Sudafrica: sconfinate praterie, lunghi nastri di strade del vino che si intrecciano a piantagioni di colture, parchi nazionali e riserve faunistiche, verticalità di montagne e pareti a strapiombo ammantate da un velluto erboso. E nella cuspide meridionale del continente, falesie e baie sabbiose, mentre nel gioco di onde catturano l’attenzione balene australi, megattere, belenottere di Bryde, delfini e squali.

Un continuo gioco di sponde, un epicentro sensoriale, una destinazione nella quale il libro del tempo è sfogliato dal vento e il richiamo della natura con la sua intrigante biodiversità – la terza al mondo per varietà e importanza – diventa il fil rouge di tutte le coordinate per un mare d’autore.
A iniziare dalla provincia di Cape Town, un migliaio di chilometri di coste e una scenografia spettacolare in tutte le spiagge: da quelle “trendy” di Clifton e Camps Bay – da non perdere nelle vicinanze Llandudno, vero paradiso per i surfisti -, a quelle lambite dalle acque più calde di False Bay, fra le quali spicca la gettonatissima Muizenberg.
Quando il vento soffia con forza a Cape Town – e lo fa, provare per credere -, è preferibile partire alla scoperta della Penisola del Capo, lasciando alle spalle un’impareggiabile vista sulla Table Mountain, la montagna che cinge Cape Town. Sulla costa occidentale della Penisola del Capo e verso sud si trova la cittadina di pescatori di Hout Bay, dalla quale salpare con la barca alla volta di Duiker Island, per emozionarsi con grandi colonie di foche.


Proseguendo ancora si arriva al Capo di Buona Speranza e a Cape Point, straordinario punto panoramico ma non il più estremo. Il primato, infatti, spetta a Capo Agulhas, dove le fresche acque dell’Oceano Atlantico si stemperano con quelle calde dell’Oceano Indiano. In questo spaccato sudafricano si trovano spiagge da surf e località “a tutto mare”: da Muizenberg - nota già in epoca vittoriana - a Simon’s Town, famosa per la colonia di pinguini “jackass” che popola la spiaggia di Boulders Beach. Intrigante è la Cape West Coast, con i suoi villaggi di pescatori e le grandi spiagge deserte, il rifugio perfetto per gli amanti del mare che vogliono una simbiosi totale con la natura: ben 270 chilometri di costa che da Cape Town si dirigono verso nord, toccano 44 località - da Darling a Bitterfontein - e includono quadri naturali spettacolari come la 16 Mile Beach di Yzerfontein. La 16 Mile Beach è il più lungo e ininterrotto tratto di litorale sudafricano, ben – appunto - 16 miglia, un nastro di costa perfetto per una corsa a cavallo sulla spiaggia, per dedicarsi alla pesca, al whale watching, al kayak e a tutto quello che il mare suggerisce. Consigliabile è il percorso che muove da un villaggio di pescatori all’altro, un itinerario marino, paesaggistico e “gustoso”: l’area, infatti, è celebre per il suo trionfo di gamberi, cozze e ostriche.

Avventure garantite anche lungo la costa orientale sudafricana e nel Kwazulu-Natal - provincia affacciata sull’Oceano Indiano – nel quale sbizzarrirsi con surf, diving, snorkeling ed escursioni in barca. La sua capitale, Durban, è meno affollata rispetto ad altre province e proprio per questo i fondali incontaminati a nord di Durban sono il sogno dei sub. A nord di Durban, inoltre, si snoda la Costa dei Delfini, nella quale avvistare i mammiferi nuotare in libertà. Le maestose balene australi, invece, sono da ammirare a Hermanus - così come lungo la Garden Route e la Wild Coast – e per l’avvistamento si può anche non uscire in barca: la cittadina di Hermanus, affacciata sulla Walker Bay – tra Cape Town e Cape Agulhas -  è considerata la migliore postazione a terra di tutto il mondo per il whale watching e non a caso a Hermanus ogni anno a settembre si festeggia l’arrivo delle balene con l’Hermanus Whale Festival.
Per vedere questi giganti dell’oceano si suggeriscono anche Plettenberg Bay, Algoa Bay e la Wild Coast, Strandfontein, Lambert's Bay, Elands Bay, St Helena, Saldanha e Ysterfontein, a nord di Cape Town. Ottimi avvistamenti si possono fare anche lungo la penisola del Capo – nella punta più a sud i cetacei giocano con i piccoli e non è raro vedere anche una cinquantina di esemplari alla volta - e lungo la costa sud di Cape Agulhas.

Dall’avvistamento si passa al diving. Il Sudafrica è considerato fra le migliori destinazioni al mondo, in particolare la costa a sud del Paese grazie alla sua combinazione di scogli, relitti, pesci e diverse specie di squali e che vivono nelle sue acque. Già, squali. Se gli amanti del mare sono alla ricerca di immersioni da brivido, il Sudafrica è la meta perfetta per trovarsi “a tu per tu” con uno squalo bianco. Ad alcuni può sembrare un incubo, a molti piace da impazzire, in ogni caso è un’esperienza – diffusissima nella destinazione - sorprendente, se la si vive in totale sicurezza come in diverse località del Sudafrica, da Gansbaai fino a Mossel Bay lungo la Garden Route, dove è possibile osservare il grande predatore protetti da una “gabbia ad immersione” e con l’ausilio di esperti.


E se Gaansbai è il regno dello squalo bianco, le immersioni in Sudafrica includono anche altri celebri siti come Aliwal Shoal e Protea Banks, a sud di Durban nella provincia del KwaZulu-Natal, due località molto apprezzate dai sub, principianti ed esperti. Aliwal Shoal è caratterizzata da una duna di sabbia lunga un chilometro e mezzo, larga un chilometro e profonda 37 metri, composta da coralli e spugne di mare. Due relitti - il piroscafo britannico Nebo e la petroliera norvegese Produce - giacciono a 30 metri sul fondo dell’oceano, attirando una grande varietà di pesci di barriera e miriadi di salmone. Gli indiscussi protagonisti di Aliwal Shoal, però, sono gli squali toro, che migrano lungo la costa verso nord tra luglio e novembre. Non è da meno Protea Banks - un po’ più a sud lungo la costa -, altrettanto rinomata per la presenza di diverse specie di squali come lo squalo tigre, lo squalo martello e lo squalo da scogliera.


Luciana Francesca Rebonato
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