Zanzibar, mare… speziato
La chiamano “l’isola di smeraldo” dell’Oceano Indiano. E’ Zanzibar, la più grande isola corallina dell’Africa Orientale, conosciuta anche come “isola delle spezie” – è una delle maggiori produttrici a livello mondiale -, un frammento di mondo arabo – con tanto di tradizioni e folclore – perfettamente – e geograficamente – inserito in pieno contesto africano.
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Prima di scoprire le acque cristalline, il reef e il mondo pelagico merita una visita la capitale, Stone Town: appena vi si arriva, ci si sente avvolti da un passato che non è stato cancellato dal tempo ma che rivive in ogni parte della città. Il nucleo antico è un dedalo di stradine in pietra che dal porto conducono al mercato “multicolore”: è qui che si respira il profumo più vero di Zanzibar, sulla quale è stato detto “Ogni suo angolo è colorato dalle tonalità delle spezie e insaporito del loro aroma, che come una colonna sonora olfattiva segue il ritmo della tua visita”.
Approdo leggendario, Zanzibar abbaglia per le cromie delle sue acque e per la sua barriera corallina, e il mare è così pescoso che in poche decine di minuti si riesce a riempire il secchio – seguendo le usanze dei pescatori locali – di carangidi e piccole ombrine di barriera.
Numerose le isole vicine da visitare, fra le quali Bawe Island, al ritorno dalla quale è d’obbligo una visita ai banchi di sabbia che – di sera - come fantasmi sembrano comparire e scomparire in mezzo all’oceano seguendo i flussi e il ritmo della marea: nascono dal fondale marino bianchissimi con la sabbia così fine che sfugge dalle mani se si cerca di trattenerla. Alcuni banchi affiorano anche per un paio di metri di altezza e si allungano nell’oceano per decine di metri, creando piccoli eden naturali.
La punta a sud di Zanzibar sino a Makunduchi rappresenta un ottimo sito per meravigliose pescate in aperto oceano, mentre vicino alla punta nord dell’isola vi sono i resti di un villaggio portoghese e il cantiere dove vengono creati i grandi Dhows a vela, le tipiche imbarcazioni locali. Altrettanto famose e molto utilizzate sono le piroghe a vela con doppio bilanciere, che si muovono scivolando veloci sui fondali sabbiosi davanti ai villaggi.
Luciana Francesca Rebonato
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