Marocco, il soffio del Cherqui
A nord le acque del Mediterraneo si infrangono su una costa frastagliata, con scogliere a picco sul mare e villaggi di pescatori sconosciuti e dal fascino intatto.
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A ovest sono in scena l’oceano Atlantico e circa 2.800 chilometri di costa con i grandi porti del Marocco: uno spaccato della destinazione che vede acque più idonee alla pesca e alla navigazione che alla balneazione – a eccezione di Agadir, con la sua ampia baia -, il tutto sotto il soffio del Cherqui, il vento che arriva dall’est e quindi dal Sahara.
La costa mediterranea è dominata dai monti del Rif che si specchiano nelle onde ed è intrigante arrivare in Marocco dal mare sbarcando nella mitica Tangeri, bagnata da due mari e posta ad anfiteatro alle pendici di una collina che domina lo Stretto di Gibilterra. Fra le mete must della regione mediterranea marocchina spiccano Al Hoceima e il Parc National Al Hoceima con le spiagge di Cala Bonita, Plage Isly e Plage Asfiha. Da non perdere il Cap des Trois Fourches, alla cui estremità campeggia un faro, dal panorama mozzafiato con rocce che cedono l’avamposto a piccole spiagge con calette ancora incontaminate.
Da Tangeri e sino alla Mauritania è protagonista l’Atlantico mentre sulla terraferma si susseguono chilometri e chilometri di spiagge di sabbia finissima, quasi sempre scompigliate dal vento, quindi con località perfette per il surf e il windsurf, Essaouira e Dar Bouazza in pole position. Bello il villaggio di pescatori Moulay Bousselham, dominante l’oceano e la laguna di Merja Zerga, una riserva naturale da visitare in inverno quando diventa rifugio di migliaia di uccelli migratori.
Rabat e le sue spiagge sono celebri, in particolare la Plage de Nations, e non ha bisogno di presentazioni Casablanca, capitale economica del Marocco, nella realtà lontana dal mito hollywoodiano anche se particolarmente intensa nel suo avvicendarsi di cupole, torrette, ghirlande, stucchi e piastrelle che miscelano Art Déco, Liberty e lo stile moresco. E fra Casablanca ed Essaouira, si alza il sipario su uno spettacolo della natura lungo quasi quattrocento chilometri di costa: selvaggia, poco frequentata, da immortalare in scatti d’autore. Da non perdere Oualidia , situata tra El Jadida e Safi, così come El Jadida - l’antica Mazagan -, patrimonio dell’Unesco. I colori vividi caratterizzano Essaouira e le sue reti da pesca, i tappeti sgargianti nel suq, le tele dei pittori che catturano l’intensità cromatica del mare, con il porto della località che si anima dall’alba.
Proseguendo verso sud si arriva ad Agadir, star del turismo internazionale, anche se gli amanti del mare possono prediligere altre località meno famose e molto più naturalistiche: Taghazout, per esempio, notevole scenario per il surf, così come Dakhla, dal paesaggio sublime e con una laguna dalle acque color turchese. Dakhla ospita la popolazione di foche monache più grande del mondo, accoglie migliaia di uccelli migratori ed è una destinazione perfetta per windsurf e kitesurf, senza dimenticare che è tappa del Kiteboarding World Cup Tour.
Da Tiznit, invece, la capitale dei gioielli berberi, la strada scorre verso Mirleft, qualche chilometro a sud di Agadir e all’interno del Parc National de Souss-Massa che si estende tra Agadir e Sidi Ifni. Ed è a Mirleft che le onde si infrangono contro gli scogli con tutta la forza prorompente dell’oceano, mentre un tappeto di spiagge si srotola al sole al suono del mare.
Luciana Francesca Rebonato
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