Seychelles, la… carica delle 115!

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in Destinazione Mondo

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Da settembre a novembre  - così come da marzo a maggio – ci sono 115 isole nell’Oceano Indiano che attendono gli amanti del mare appassionati di immersioni. Sono le Seychelles, e non a caso annualmente a ottobre vi si svolge il “Subios” - Sub-Indian Ocean Seychelles -, il festival di fotografia e di filmati subacquei che mette in vetrina lo straordinario mondo sommerso delle Seychelles. La destinazione ideale per i sub, quindi, ma anche per gli amanti della vela e dello snorkelling, praticabili nelle isole tutto l’anno.


L’arcipelago è un “museo” di storia naturale vivente – il Parco Marino Nazionale di Sainte Anne, per esempio, è stato il primo parco marino istituito nell’Oceano Indiano -, con habitat ed ecosistemi nei quali vivono alcune fra le più rare specie endemiche. In nessun altro luogo al mondo, infatti, capita di imbattersi negli alberi di coco de mer - che raggiungono anche i trenta metri di altezza - e anche nel jellyfish tree, l’albero medusa, così chiamato perché i suoi rami rimandano ai tentacoli della medusa. Sempre in tema di guinness, alle Seychelles si trova Aldabra, il più grande atollo di corallo emerso esistente al mondo, sotto l’egida dell’Unesco e dimora della tartaruga gigant.

La laguna di Aldabra incanta e per le sue dimensioni può contenere addirittura l’isola di Mahé. E Mahé non è piccola, anzi, è l’isola principale dell’arcipelago e annovera nientemeno che una settantina di spiagge - Grand Anse è il ritrovo dei surfisti - oltre alla capitale Victoria con il centenario giardino botanico, il variopinto mercato di Market Street e il National History Nuseum, celebre per la sua collezione di conchiglie. Seconda isola per grandezza è Praslin, che vanta una delle spiagge più famose del pianeta, l’Anse Lazio, seguita a ruota da Anse Georgette. Non poteva mancare l’Unesco, a Praslin, che punta i riflettori sulla Vallee de Mai, parco naturale costituito da una foresta di palme protette. Non lontana da Praslin e fra le “isole vicine” – alle Seychelles le isole si suddividono in isole granitiche, dette “vicine”, e isole coralline, spesso denominate “lontane” – spicca anche La Digue, vicina anche alle isole Marianne, Sisters Islands e Félicité. La punta di diamante di La Digue? Anse Source d’Argent, una spiaggia leggendaria incastonata in un’isola dove i ritmi assecondano ancora quelli della natura, le tradizioni si perpetuano nei secoli e le barche sono costruite con metodi antichi.


Non c’è frenesia, a La Digue, la sua indole è languida, l’atmosfera più che mai conviviale ed è unica, invece, la sua biodiversità nella quale emerge la presenza del rarissimo uccello “Vedova”. Oltre la piattaforma oceanica delle Seychelles emergono dal mare le “isole lontane” e in effetti la loro distanza da Mahé può raggiungere anche i mille chilometri: atolli meno famosi in quanti meno facili da raggiungere, meritano per la loro straordinaria collocazione “spazio-tempo”. Sono degli intatti microcosmi oltre le rotte comuni, da prendere in considerazione se si desidera realmente vivere il mare in una dimensione “fuori dal mondo” e in habitat inesplorati. Le “isole lontane” sono suddivise in cinque “gruppi” - Aldabra Group, Amirantes Group, Southern Coral Group, Alphonse Group e Farquhar Group – e non c’è davvero che l’imbarazzo della scelta per avventure all’insegna del mare.


Luciana Francesca Rebonato
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