Sardegna, fondali da sogno

Scritto da Elena Cozzi. Postato in Biologia Marina

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Le coste della Sardegna si sviluppano per circa 1.849 chilometri e alternano tratti molto alti e rocciosi a rettilinei di litorale frammisti a piccole insenature. In Sardegna si trovano zone bellissime dove poter ammirare una notevole diversità di pesci e mammiferi marini


Fra i pesci più comuni da avvistare facilmente facendo immersioni subacquee citiamo la ricciola (Seriola dumerili), pesce lungo e affusolato, chiamato anche “corridore dei mari”; la leccia (Lichia glauca), un pesce possente, nervoso, “un cavallo di razza” che predilige le acque d’altura ma che in primavera si avvicina in folti banchi alle coste per la riproduzione.
Numerosi sono anche i saraghi, le corvine, le orate, gli scorfani e le tracine.

La parte nord dell’isola, nello specifico la zona costiera compresa tra capo Falcone (Sassari) e capo Ferro (Olbia-Tempio), fa parte del famoso Santuario dei cetacei. Qui vi è una massiccia concentrazione di mammiferi marini dovuta alla ricchezza di cibo. In particolare transitano in queste acque la balenottera comune (Balaenoptera physalus), il secondo animale più grande esistente al mondo dopo la balenottera azzurra; il delfino comune (Delphinus delphis), più timido rispetto al cugino tursiope, ma particolarmente intelligente, che si diverte a giocare con i suoi simili saltando fuori dall’acqua; la stenella striata (Stenella coeruleoalba) che per cercare cibo, calamari e piccoli pesci, può spingersi fino a 200 metri di profondità.
Nonostante il notevole afflusso di turisti, è possibile ancora vedere le tartarughe marine (Caretta caretta) accoppiarsi nelle vicinanze delle coste sabbiose dove le femmine ritorneranno per deporre le uova.

Se escludiamo le zone portuali, tutti i fondali intorno all’isola sono ricchi di fauna e flora marina. E’ facile osservare il corallo rosso (Corallium rubrum) a una profondità compresa tra i 5 e i 20 metri. A maggiore profondità, intorno ai 36 metri, si può vedere il corallo nero (Antipathes subpinnata), una vera rarità nel Mediterraneo. Praterie di posidonia oceanica si estendono per diversi chilometri e ospitano diverse specie bentoniche.

Tra le zone più belle dell’isola dove si possono esplorare fondali ancora incontaminati, citiamo ad esempio l’Asinara e il suo Parco Nazionale e Area Marina Protetta. Qui è possibile osservare la patella gigante (Patella ferruginea), la più grande del Mediterraneo perché può raggiungere la lunghezza di 9 centimetri; la Pinna nobilis, il mollusco bivalve più grande al mondo che produce delle belle perle nerastre iridescenti che non sono oggetto di commercio in quanto non hanno alcun valore economico.
In queste acque nuotano anche alcune specie di squali: il palombo (Mustelus mustelus) e la verdesca (Prionace glauca) e in passato sono stati avvistati un esemplare di squalo bianco (Carcharodon carcharias) e uno di squalo elefante (Cetorhinus maximus).

Elena Cozzi
Naturalista
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