Is Arutas, Mari Ermi - Oristano - Sardegna

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is-arutas












Regione
: Sardegna

Provincia: Oristano





La particolare spiaggia di Is Arutas, che si estende per varie centinaia di metri, deve la sua peculiarità alla sabbia, composta da piccoli granelli di quarzo tondeggianti, con sfumature di colori che si alternano tra il rosa, il verde chiaro e il bianco. Come le altre spiagge del Sinis-Montiferru, è uno dei luoghi più frequentati dagli appassionati di surf. Il fondale, piuttosto profondo fin dalla riva, assume un colore verde intenso e azzurro che si trasforma in blu e offre uno scenario di vita marina. In alcune calette della lunga spiaggia di Is Arenas, si possono ammirare tratti di costa con sabbia formata da bianchissimi chicchi di riso e un acqua pulitissima e cristallina. Is Arutas, così come le vicine spiagge di Mari Ermì e Punta Maimoni, si differenziano principalmente dalle altre coste della Sardegna, in quanto composte da granito porfirico e non dalla più comune roccia calcarea.
Mari Ermi offre al turista un lungo arenile con un fondo di brillante quarzo bianco, con tratti di sabbia ocra molto fine. La spiaggia è racchiusa tra alte dune ed una vegetazione bassa e rasente al suolo e si estende tra il mare e lo stagno che porta il suo stesso nome. La sua conformazione è simile a quella di Is Arutas, ma presenta una maggiore varietà cromatica, tra il mare limpido e azzurrissimo e la sabbia bianchissima, alternata all'ocra dorato.


Nei dintorni…
La posizione è incantevole e consente di visitare l'isola di Mal di Ventre, Complesso Nuragico e Pozzo Sacro di Santa Cristina, la spiaggia di Bosa Marina, l'area protetta del Sinis che offre un territorio di grande valenza naturalistica (stagno di Cabras). Meritano una visita anche la Cattedrale di S. Giusta, le Terme romane di Fordongianus e il nuraghe Losa.

Curiosità…
Questa meravigliosa spiaggia è formata da piccoli granelli di quarzo (chicchi di riso) provenienti dall'erosione dei graniti dell'isola di Mal di Ventre. Raccogliere la sabbia è proibito.



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