Area Marina Protetta Parco sommerso di Baia e Area Marina Protetta Parco sommerso di Gaiola

Scritto da Luciana Francesca Rebonato. Postato in AREE MARINE PROTETTE

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Il Parco sommerso di Baia, insieme al Parco sommerso di Gaiola, rappresenta uno straordinario esempio - in ambito Mediterraneo - di protezione archeologica e naturalistica subacquea. L’Area Marina Protetta è situata sulle coste della provincia di Napoli e le due aree protette, contestualizzate a terra nel Parco dei Campi Flegrei, condividono lo studio e la tutela dei reperti archeologici sommersi.


La costa dei Campi Flegrei - esempio di sprofondamento dell’antica fascia costiera con conseguente trasformazione del territorio -, dopo anni di urbanizzazione è finalmente oggi adeguatamente considerata dal punto di vista scientifico, della tutela e della valorizzazione. Quello che l’Area Marina custodisce sott’acqua rappresenta un patrimonio caratterizzato da elementi archeologici, ambientali, geologici e naturalistici di ingente valore. I siti di immersione più famosi del Parco sommerso di Baia sono la Secca delle fumose, Porto Giulio, Villa dei Pisoni, la Villa antistante il castello Aragonese, la Villa marittima di marina grande, la Torre del faro di Miseno e presepe, Villa Protiro e il Ninfeo Sommerso. Interessantissima è Villa Protiro, nel sud del parco archeologico della città sommersa di Baia, un complesso monumentale che palesa la struttura urbana dell’antica Baia. Nel contesto del Ninfeo Sommerso, invece, si trovano i resti sommersi di un intero complesso termale. In quest’area è stato ritrovato il ninfeo dell’imperatore Claudio.

Passiamo ora al Parco sommerso di Gaiola: consiste in una piccola Area Marina Protetta di quarantadue ettari di mare che circonda le isole della Gaiola nel golfo di Napoli e che si estende dal Borgo di Marechiaro alla Baia di Trentaremi. L’area è incastonata nel paesaggio costiero di Posillipo, uno dei luoghi più celebri del Golfo di Napoli. Il nome deriva dall’imponente villa che vi sorgeva in età romana: Pausilypon. Le strutture della villa che sorgevano verso il mare, sommerse dal bradisismo e dalle variazioni del livello dell’acqua, sono state inserite nell’ambito dell’Area Marina Protetta del Parco Sommerso di Gaiola. Un patrimonio di eccezionale importanza non solo dal punto di vista storico ma anche sotto il profilo culturale e ovviamente biologico: l’ingente complessità geomorfologica dei suoi fondali e la continua vivificazione delle sue acque, infatti, hanno consentito l’insediamento - in pochi ettari di mare - di numerose comunità biologiche marine tipiche del Mediterraneo.

Luciana Francesca Rebonato
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