Maldive: la fauna marina

Scritto da Elena Cozzi. Postato in Biologia Marina

tartaruga-marina700-350
Ammirare le bellezze della fauna marina delle Maldive non è certo un privilegio di subacquei esperti. Basta indossare una maschera e un boccaglio per godere di un meraviglioso spettacolo, per nuotare fra fitti banchi di pesci coloratissimi, per ammirare il dolce movimento delle tartarughe e il pinneggiare degli squaletti di barriera.


Elemento caratteristico di tutte le isole maldiviane è la presenza della barriera corallina, il famoso reef. Esistono molte specie di coralli che assumono forme diverse ricordando funghi, margherite, alberi e molto altro ancora. Alcuni coralli impiegano centinaia di anni prima di svilupparsi e diventare “i fiori dell’oceano” , formando questi splendidi giardini naturali.
Il reef è abitato soprattutto da organismi bentonici (individui che vivono a stretto contatto con il fondo o con una struttura solida) invertebrati (quali madrepore, attinie, spugne, stelle marine, oloturie, polipi, conchiglie) e vertebrati come pesci chirurgo (chiamati così perché alla base della coda presentano due aculei affilati come lame), pesci farfalla e pesci angelo, sicuramente i più belli e curiosi fra i pesci di barriera.

Un altro pesce tipico delle acque intorno agli atolli maldiviani è il balestra, ad esempio il Rhinecanthus aculeatus, conosciuto come “balestra picasso” per la caratteristica livrea che ricorda un’opera d’arte moderna. Alcune specie possono essere molto aggressive soprattutto se ci si avvicina troppo al loro territorio nel periodo riproduttivo.
Un’altra specie che possiamo incontrare facendo semplicemente snorkelling in queste lipide acque è il pesce pappagallo, ad esempio il Cetoscarus bicolor, che può raggiungere la lunghezza di 90 centimetri. Tutti gli esemplari di questa specie hanno un caratteristico becco utilizzato per raschiare le alghe che crescono sui coralli e sono anche i principali produttori di sabbia corallina. Infatti quando mangiano le alghe rompono il corallo che poi espellono sotto forma di finissima sabbia.

E’ importante ricordare che alcune specie di pesci sono piuttosto pericolose quindi non devono essere disturbate e toccate. Segnaliamo ad esempio il pesce leone, Pterois volitans, che tra le pinne dorsali e pettorali nasconde aculei appuntiti che possono essere molto fastidiosi - per fortuna non mortali - e il pesce pietra, Synanceia verrucosa, il cui veleno può provocare invece la perdita di coscienza.
Decisamente innocui sono invece i pesci pagliaccio, così chiamati per le loro livree di colore arancione con strisce bianche. Questi pesci si rifugiano fra i tentacoli degli anemoni e delle attinie, immuni alle punture urticanti dei loro tentacoli. Così facendo, non solo si proteggono dai predatori, ma, nutrendosi degli avanzi, tengono puliti gli anemoni dai parassiti.

Se ci allontaniamo dalla barriera corallina e ci avventuriamo verso il mare aperto possiamo incontrare gli squali balena, Rhincodon typus. Nonostante le dimensioni gli squali balena sono estremamente docili e concedono spesso un passaggio agli uomini.
Io, come molti che sono stati alle Maldive, ho avuto la fortuna, facendo snorkelling, di incontrare le splendide tartarughe marine. Basta scendere di circa 2-3 metri e delle enormi testuggini con un’aria calma e serena si presenteranno davanti a voi.
Un consiglio: nuotate con loro al tramonto o alla mattina presto quando il sole non è troppo alto e vivrete un'esperienza magica e indimenticabile.

Elena Cozzi
Naturalista
Tutti i diritti sono riservati

Altri articoli che ti possono interessare:
Biologia Marina
Maldive, atolli da eden